giovedì 21 luglio 2016

Demonstration - manifestazione 23.07.2016

Am 15. Juli wurde auf der Mendelstraße in Bozen wurde ein junger Mann von Faschisten angegriffen. Obwohl er kein linker Aktivist ist, wurde er von Casapound Mitgliedern brutal verprügelt, weil sie ihn dabei „erwischt“ hatten, wie er das Volkslied der Partisanen „Bella Ciao“ sang.

Wieder einmal attackiert und verletzt ein "braver Junge" von Casapound eine Person schwer, nur weil sie "das falsche Lied im falschen Moment" gesungen hat. Nur vor wenigen Monaten wurde ein Minderjähriger aus demselben nichtigen Grund krankenhausreif geschlagen. Vor einem Jahr dagegen richtete sich die Gewalt gegen drei Linksaktivisten im Rahmen eines geplanten, faschistischen Hinterhalts in der Nacht. Wir erinnern uns auch an Fabio Tommaselli, dessen Tod im Jahr 2003 durch die von lokalen Naziskin herbeigeführten Verletzungen verursacht wurde. Zahlreich sind die Fakten, die entschieden und eindeutig auf eine rechte, neofaschistische Gewalt hinweisen: vom versuchten Mord eines Linksaktivisten durch den Koordinator von Casapound Trient bis zu den letzten Schlagzeilen von Fermo, wo ein Mann sterben musste, weil er sich gegen eine rassistische Schikane zu Wehr setzte.

Die Mitglieder der extremen Rechten sind keine "bravi ragazzi', sie sind Faschisten. Wir müssen die Dinge bei ihrem Namen zu nennen: in Fermo mordete kein "Ultra", sondern ein fremdenfeindlicher Faschist. Wenn die Mitglieder von Casapound tagsüber die Maske wohltätiger Freiwilliger im Dienste von Ordnung und Sicherheit aufsetzen, zeigen sie nachts ihr wirkliches Gesicht: brutale Schlägertrupps, Gewalt wird als politisches Mittel legitimiert.

Bozen hat die traurige Eigenheit, den ersten Gemeinderat mit 3 Casapound-Exponenten zu bilden. Aber die Tendenz faschistische und fremdenfeindliche Einstellungen zu tolerieren verbreitet sich mittlerweile in ganz Italien und Europa. Gerade in Zeiten wo Medien, Institutionen und Parteien den Faschisten den Weg ebnen, müssen wir reagieren. Ergebnislose, halbherzige Stellungnahmen reichen nicht mehr. Eine entschlossene Reaktion ist unsere Pflicht. Das was die Neofaschisten stark macht, ist auch die Gleichgültigkeit der angeblich "unbeteiligten" Bevölkerung und deren Widerstandslosigkeit. Wir können nicht weiter schweigen und müssen darauf beharren, dass in unsere Stadt, so wie überall,, es keinen Platz für die Ideologie der faschistischen Gewalt geben darf.

SOLIDARITÄT FÜR DEN BETROFFENEN. KEIN ÜBERGRIFF OHNE ANTWORT!


Nella notte di venerdì 15 luglio in via Mendola a Bolzano, un ragazzo non riconducibile a nessun ambiente di sinistra, viene aggredito dalla furia squadrista; alcuni militanti di Casapound infatti, dopo averlo “sorpreso” a cantare una canzone della resistenza partigiana, lo aggrediscono brutalmente. Ancora una volta nella nostra città succede che uno dei “bravi ragazzi” di Casapound, aggredisce e ferisce gravemente una persona, la cui unica colpa è quella di aver cantato la “canzone sbagliata al momento sbagliato”. 

Solo pochi mesi fa, abbiamo visto aggredire un minorenne per la stessa futile motivazione. Un anno fa invece, la violenza fascista si è scagliata durante un vero e proprio agguato notturno contro tre giovani militanti di sinistra. Doveroso è inoltre ricordare la morte di Fabio Tommaselli nel 2003, deceduto in seguito a gravi lesioni riportate a causa di un pestaggio per opera di alcuni naziskin locali. Innumerevoli sono i fatti che vanno ricondotti in maniera decisa e univoca alla violenza della destra neofascista, dal tentato omicidio ai danni di un militante di sinistra per mano del coordinatore di Casapound a Trento, sino ad arrivare ai fatti di Fermo, dove un uomo nigeriano è morto dopo essersi ribellato alle angherie razziste. 

I militanti di estrema destra non sono bravi ragazzi, sono fascisti. Dobbiamo tornare a chiamare le cose con il loro nome: ad aver ucciso a Fermo non è stato un ultrà ma uno xenofobo fascista. Se di giorno i militanti di Casapound indossano le vesti di caritatevoli volontari al servizio della legalità e dell’ordine, di notte svelano il loro vero volto; picchiatori squadristi che riconoscono la cieca violenza e la prepotenza come unici valori. Bolzano ha sicuramente il triste primato di vedere fra le fila dei propri consiglieri comunali ben tre rappresentanti di Casapound, ma la tendenza a tollerare atteggiamenti fascisti, razzisti e prevaricatori si allarga ormai tristemente a tutto il territorio Italiano e al panorama europeo. Dal momento che i mass-media, istituzioni e partiti politici garantiscono ai fascisti una legittimazione e agibilità politica siamo noi a dover reagire. 

Non bastano più le sterili dichiarazioni ma occorre una reazione determinata. Ció che protegge il neofascismo è anche l’indifferenza della popolazione e l’assenza di una sua risposta: non possiamo tacere e dobbiamo ribadire che in questa cittá, come nelle altre, non deve essere dato spazio all’ideologia di prepotenza e prevaricazione fascista. 

MASSIMA SOLIDARIETÀ AL RAGAZZO AGGREDITO. NESSUN AGGRESSIONE SENZA RISPOSTA!


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