venerdì 27 marzo 2015

Alcune riflessioni sull'aggressione fascista a Bolzano | commento

Siamo persone semplici, chiamiamo fascista un fascista e cane un cane.

Ridare un senso alle parole è un primo passo da fare per cambiare le cose, in questi ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio stupro premeditato del dizionario della lingua italiana di cui giornalisti e politici in primis si sono resi responsabili.
Le guerre sono diventate “missioni umanitarie”, lo sfruttamento è diventato “flessibilità” e i fascisti sono diventati...”ragazzi di destra”. E' impressionante vedere come delle volte vengano fatte passare delle riforme o delle ingiustizie attraverso il cambio della semantica.
Un processo che porta a fare accettare nell' indifferenza anche le peggiori schifezze.
L'aggressione organizzata dai fascisti di CasaPound contro alcuni ragazzi identificati come antifascisti ha innescato una serie di prese di posizione ed ha prodotto alcuni effetti.
Casa Pound è un organizzazione presente sul territorio nazionale da circa 11 anni. In tutti questi anni i “fascisti del terzo millennio” si sono resi responsabili di innumerevoli aggressioni sul territorio nazionale: a volte mortali (come quella di Casseri a Firenze e Ceniti a Roma in un caso mafioso) altre volte potenzialmente mortali (a Cremona, a Viterbo, a Trento solo per citare le più recenti).
Insomma, non è una novità che questi nostalgici del Duce pratichino lo squadrismo: attraverso le botte, le minacce, le intimidazioni dirette o via internet. E qui arriviamo al punto: subito dopo l'aggressione i due responsabili più in vista di CasaPound Bolzano hanno indirettamente rivendicato e giustificato il pestaggio avvenuto nei pressi di Corso Libertà. Ecco cosa scrive il responsabile regionale di CasaPound il 21 marzo.

tutto l'articolo (pdf)

domenica 22 marzo 2015

Gewalttätige Übergriffe durch CasaPound-Anhänger


Am Mittwoch, 17. März 2015, ist es in Bozen zu zwei gewalttätigen Übergriffen durch CasaPound-Anhänger gekommen; eine Gruppe von sechs bis acht Personen griff zunächst drei junge Männer aus dem linken Spektrum an, bevor sie einen Obdachlosen mit Faustschlägen traktierte.
PD, SVP und der Quästor verurteilten die Angriffe scharf; der rechte Bürgermeisterkandidat für Bozen, Giovanni Benussi, dem CP die Unterstützung zugesagt hatte, distanzierte sich von der Bewegung.

Die Vorfälle in der Presse:

lunedì 16 marzo 2015

Benussi - Moderati, Bravi cristiani e “ragazzi di destra”


Sulla candidatura di Giovanni Benussi appoggiata da CasaPound

"Giovanni Benussi, figlio del missino Ruggero Benussi. Sindaco di maggio nel 2005 a Bolzano. Un bravo cattolico, che va sempre a messa, fa il volontario alla san Vincenzo. Alle elezioni comunali 2015 si candida, appoggiato dai fascisti di CasaPound, per diventare sindaco di Bolzano. 

Il 3 febbraio 2011 a proposito del bassorilievo del Duce a cavallo dice: i tedeschi "dovrebbero ringraziare Mussolini e deporre fiori davanti alla statua" .
Stiamo parlando di un uomo di cultura insomma, di quelli che:devi ringraziare Mussolini se hai il Tfr, la pensione e se i treni arrivavano in orario nelle nostre belle italiche stazioni”.

Ed ecco che l'esule istriano Benussi con una semplice frase svela tutta l'ipocrisia con cui di solito si presenta: “bravo cristiano, moderato, e bla bla bla”.

CasaPound si distingue per l'opportunismo e la spregiudicatezza con cui fa politica. A livello nazionale si sta saldando un'alleanza “fascioleghista” comandata da Salvini, un'alleanza con coloro che fino a ieri avevano un sogno nel cuore: “bruciare il tricolore”. Nazionalisti e fascisti che si alleano con un partito con al suo interno molti secessionisti che quella stessa nazione vorrebbero smembrare. Una santa alleanza per lottare contro l'immigrazione e contro gli “zzingheri” che secondo CasaPound sono responsabili dello stato di degrado in cui si trova l'Italia, privilegiati rispetto agli italiani che lavorano, roba che solo nei migliori talk show televisivi di Paolo del Debbio puoi trovare. Peccato poi che il figlio di Bossi per una tanto agognata laurea sia dovuto andare in Albania, visto che soltanto nella terra delle aquile trovò professori tanto compiacenti da assegnargli una laurea. Un partito quello leghista che in 15 anni al potere insieme a Berlusconi e alla destra ha portato l'Italia in uno stato di guerra permanente e di corruzione diffusa, stato di cui negli ultimi anni stiamo pagando le conseguenze. 
 
Ma i fascisti di CasaPound sono grandi ipocriti, e se da un lato parlano di rivoluzione, giovinezza al potere e altre idiozie simili, dall'altro non si fanno problemi a candidarsi con vecchi arnesi della politica: Francia o Spagna purchè basta che se magna dice un vecchio adagio popolare. Forse Benussi pensa di essere ancora un “nuovo” della politica (chiamate un dottore!), anche se a Bolzano si candida di continuo da 10 anni a questa parte. Un candidato per loro ideale: figlio di un vecchio fascista esule istriano, un mix che ben rappresenta la loro necessità di rappresentarsi ai media come vittime degli eventi storici, e portatore di quella voglia di rivalsa di chi è sempre rimasto escluso dal potere (a livello provinciale certo, in Italia i ministri fascisti li abbiamo già avuti vedi La Russa o Gasparri).

Da una parte alle elezioni appoggiano candidati che si presentano come “moderati” e democratici affidabili, dall'altra non si fanno problemi a compiere continui atti di squadrismo. A Trento da quando è stata aperta la sede di CasaPound sono state decine le aggressioni, l'ultima solo pochi giorni fa. Nel resto d'Italia Casa Pound ha compiuto omicidi (Vedi Casseri a Firenze nel 2011 o Ceniti a Roma nel 2014) e altre gravi aggressioni come quella del 18 gennaio 2015 contro un militante del Centro Sociale Dordoni, ridotto in fin di vita, e quella del 17 novembre 2014 contro i tifosi della squadra di calcio Ardita, quando una squadraccia di fascisti ha aggredito i tifosi con spranghe di ferro. Per quest'ultima aggressione fra gli arrestati ci fu anche il candidato sindaco di CasaPound Viterbo. 
 
Lo stesso responsabile di Casa Pound Bolzano era presente quando nel 2003 a Bolzano un gruppo di naziskin bolzanini uccise a calci e pugni Fabio Tomaselli, un ragazzo di 26 anni di Pergine.
A Bolzano i responsabili locali sono stati invitati in talk show televisivi come quello su Vb33, sono regolarmente presenti su giornali e telegiornali senza che i media locali vadano mai a fondo della questione: sono “ragazzi di destra” o militanti “di estrema destra”, non si parla mai di fascisti, cosa che dicono loro stessi di essere, rivendicandosi saluti romani e una storia fatta di oppressione, disprezzo delle minoranze, Lager e guerre di invasione.

Il “moderato” Giovanni Benussi si candida appoggiato dai fascisti, sappiatelo, perchè con grande probabilità nessun giornalista né della carta stampata nè della televisione userà queste parole.

La storia è importante e la storia non si fa con i libri di Giampaolo Pansa, e nemmeno con gli spettacolini di Simone Cristicchi. Conoscere la storia è fondamentale per capire il presente e per cambiare il futuro. Liberiamoci di questo pattume, liberiamoci di questi rottami della storia."

un compagno