mercoledì 6 aprile 2011

Pressebericht: CasaItalia nicht mehr im Vereinsregister

Cultura, l'assessora contestata in aula
L'opposizione esce: protesta per la ripartizione e la bocciatura di Casa Italia. Caos ieri sera in consiglio comunale sulla questione cultura e la gestione dell'assessore Patrizia Trincanato (Verdi). Tutta l'opposizione ha abbandonato l'aula, dal Pdl a Cinque stelle. I motivi sono stati spiegati da Paolo Bertolucci. Il capogruppo del Pdl ha attaccato Patrizia Trincanato sui due fronti più recenti. Primo, la mancata conferma del direttore di ripartizione Anna Vittorio, definita «una dirigente di assoluto valore, una delle poche nell'amministrazione comunale» (Guido Margheri di Sel lo ha rimbeccato: «"Una delle poche valide"? non offenda il personale del Comune»). Secondo, la bocciatura mercoledì in commissione cultura dell'iscrizione di «Casa Italia», emanazione dell'associazione di estrema destra CasaPound, all'albo delle associazioni.  Dopo l'uscita dall'aula Bertolucci ha aggiunto: «L'assessore Trincanato va rimossa o deve dedicarsi ad altre competenze».

Sulle associazioni Bertolucci ha citato anche il precedente del mancato inserimento nell'albo dell'associazione degli inquilini Ipes, deciso dalla commissione Politiche sociali. «Il filo conduttore è solo l'appartenenza politica». Il comitato inquilini Ipes annuncia un ricorso giudiziario. Ma la discussione ieri sera in aula è stata monopolizzata non tanto dalla vicenda della ripartizione Cultura, quanto da Casa Italia e Trincanato si è detta orgogliosa, «che il Comune, con il passato che ha la nostra città, si assuma la responsabilità di non accogliere nel proprio albo un associazione che fa riferimento ai fascismi. E' una scelta condivisa, non mia personale».  La maggioranza, a partire dal capogruppo Svp Georg Mayr, ha replicato alla protesta dell'opposizione parlando ai banchi vuoti, mentre i consiglieri usciti dall'aula hanno seguito il dibattito in sala stampa. Trincanato: «Peccato che non vogliano confrontarsi». Unica eccezione Mario Tagnin (Pdl Berlusconi presidente), rientrato: «Visto che vogliono parlare, sto in aula». Enrico Lillo (Pdl Berlusconi presidente) accusa: «Conosco le attività di CasaPound, li escludono dall'albo per motivi puramente ideologici». E' esattamente così, replica la maggioranza. Il sindaco Spagnolli: «Quell'associazione ha come punto di riferimento persone che si richiamano al fascismo. L'associazione prenda le distanze e potremo riparlarne». Da Guido Margheri (Sel) solidarietà a Patrizia Trincanato: «In Europa chi esprime posizioni come quelle di Casa Pound è fuori legge». Andrea Felis: «E' un peccato che i colleghi di opposizione si facciano strumentalizzare. Dovrebbero essere la voce critica dell'amministrazione. La scelta su CasaPound è giusta: i giudizi storici e morali non sono quisquilie». Fuori dal coro Claudio Della Ratta (Psi): «Con l'associazione Zona franca abbiamo invitato i ragazzi di CasaPound per capire chi fossero veramente. Ci hanno spiegato che del fascismo ripudiano leggi razziali e guerra, mentre portano avanti il sociale». Ma Primo Schönsberg (Pd) ha bacchettato chi della maggioranza si è astenuto in commissione cultura: «Su un tema così non può esserci incertezza». Il riferimento è andato ad Angelo Gennaccaro (Udc) che ha spiegato: «Non conosco Casa Italia, volevo capirne di più».  Dall'esterno del Comune arriva in difesa di Casa Italia Donato Seppi (Unitalia): «Dopo la decapitazione della dottoressa Vittorio, la democratica decisione di considerare Casa Italia indesiderabile. Ecco la democrazia secondo la logica Trincanato-Spagnolli».  Mariateresa Tomada (Pdl) invece critica una struttura comunale (il dato è riferito a prima della riorganizzazione) che vede «una pletora di dirigenti. Ci sono 28 uffici o servizi con un responsabile per meno di 10 dipendenti». 




Aeroporto e Cultura tra i temi affrontati in aula
Paolo Bertolucci (Pdl),  sempre sulla base dell'art. 31, è intervenuto sulla mancata iscrizione di Casa Italia nell'albo comunale delle associazioni in virtù del voto negativo, espresso dalla Commissione Consiliare alla Cultura di ieri. Ha criticato la situazione relativa all'assessorato alla Cultura ed ha definito la mancata iscrizione dell'associazione che fa riferimento a Casa Pound: "Un atto inaccettabile ed un episodio di gravità assoluta". Critiche anche sul caso Anna Vittorio "estromessa dall' incarico di direttrice della Ripartizione Cultura" e nei confronti dell'assessora competente Patrizia Trincanato.   Le opposizioni hanno quindi  lasciato l'aula in segno di protesta.
Il sindaco Spagnolli sulla questione dell'associazione ha detto che "Non c'era ancora una decisione definitiva e che alla fine toccherà sempre alla Giunta Comunale esprimersi. Tuttavia vi sono degli elementi per ritenere  che Casa Italia in alcune sue manifestazioni ed espressioni faccia  riferimento al fascismo. Non è un problema di destra o sinistra. Il Comune di Bolzano non  vuole avere nulla a che fare con il fascismo". Il consigliere Mario Tagnin (Pdl Berlusconi presidente) rimasto in aula, ha spiegato che in Commissione Cultura si era astenuto  perché non sufficientemente  informato sul'associazione in questione. Stesso discorso per il consigliere Udc Angelo Gennaccaro.
Molti i  consiglieri intervenuti dopo l'abbandono dell'aula da parte dell'opposizione per stigmatizzare tale comportamento e in alcuni casi per esprimere solidarietà ad assessore alla Cultura ed ai funzionari  che operano in Comune. Sono intervenuti: Guido Margheri (Sel)
Andrea Felis (PD), Claudio Della Ratta (PSI), Matteo Degli Agostini (IDV), Sergio Bonagura (PD), Brigitte Foppa (Verdi), Paolo Berloffa (Unione per Bolzano), Norbert Clementi (SVP), Primo Schoensberg (PD), Sylvia Hofer (SVP).
L'ass. Trincanato si è detta: "Non turbata per gli attacchi personali ed al suo assessorato. La scelta rispetto all'associazione è stata condivisa dalla maggioranza. Un' associazione che fa riferimento al fascismo non può far parte dell'albo delle associazioni del Comune di Bolzano ed io sono orgogliosa di questo".

Comune di Bolzano, 31 marzo 2011

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